Taping Elastico applicato al Rugby

Taping Elastico applicato al Rugby

Taping Elastico applicato al Rugby

Il rugby è un gioco sportivo di tipo aciclico, appartenente agli sport di situazione, ovvero uno sport nel quale l’esecuzione della tecnica dipende dalle condizioni agonistiche, particolarmente quelle tecnico-tattiche, e dall’opposizione dell’avversario e/o della squadra avversaria.

Dal punto di vista fisiologico, il rugby fa parte degli sport cosiddetti aerobici-anaerobici alternati (o misti), infatti possiede caratteristiche di tipo intermittenti in cui vengono alternate azioni con elevata intensità, ad esempio durante gli sprint, i salti e le mischie, ad azioni a bassa intensità, come quando si cammina o si sta fermi.


Le qualità fisiche che un rugbista deve possedere sono:

Reattività intesa come la capacità di reagire a una situazione nel minor tempo possibile, dipendente da:

  • velocità (capacità di percorrere una distanza nel minor tempo possibile)
  • rapidità (capacità di raggiungere la velocità massima in poco tempo)
  • agilità (capacità di percorrere un percorso non rettilineo nel minor tempo possibile)

Forza capacità di spostare un carico elevato

Potenza capacità di spostare un carico con una certa velocità

Esplosività capacità di spostare un carico non elevato con la maggior velocità possibile

Solidità dipendente dalla qualità della struttura corporea

Resistenza Specifica strettamente dipendente dall’alternanza tra le fasi di lotta e di corsa, dal contatto con l’avversario, dal contatto con il terreno e dai cambi di direzione

ALLENAMENTO

Nel rugby, come anche nelle altre discipline sportive, distinguiamo la suddivisione dei mezzi di allenamento in tre grandi gruppi per lo sviluppo delle capacità sia fisiche, che tecnico tattiche (C. Beccarini, 1992).

Esercitazioni a carattere Generale

  • per lo sviluppo della forza: sovraccarichi, balzi, preatletismo generale
  • per lo sviluppo della resistenza: lavoro a circuito, corsa con variazioni di ritmo (fartlek)
  • per lo sviluppo della velocità: ripetute di corsa
  • per lo sviluppo della flessibilità: esercizi di stretching e di mobilità articolare
  • utilizzo di altri sport di squadra

Esercitazioni a carattere Speciale

  • per lo sviluppo della forza: esercitazioni tecniche divise per reparto, di squadra completa o individuale, con durate di lavoro finalizzate allo sviluppo della forza resistente o esplosiva con recuperi ottimali tra gli esercizi
  • per lo sviluppo della resistenza: esercitazioni tecniche divise per reparto o di squadra completa, con durate di lavoro che variano in funzione del tipo di resistenza che si vuole ottenere.
  • per lo sviluppo della velocità: esercitazioni tecniche divise per reparto e di squadra completa, con durate di lavoro che variano dai 5  ai 20 secondi con recuperi dai 30 ai 90 secondi.

TRAUMATOLOGIA

Nel rugby il maggior numero di infortuni interessa il capo e il collo (34%) seguiti da quelli a carico degli arti inferiori (14% caviglie e piede, 13% ginocchio, 10% coscia, 9% gamba).

A livello cervicale il cosiddetto meccanismo di iperflessione a volte può portare alla frattura e/o lussazione della quarta vertebra rispetto alla quinta o della quinta rispetto alla sesta con possibili danni midollari immediati o differiti. Gli infortuni agli arti inferiori invece, sono spesso contusioni e strappi muscolari del quadricipite, distorsioni o lesioni legamentose del ginocchio o della caviglia.

Le patologie da sovraccarico funzionale di più frequente riscontro nel gioco del rugby sono invece:

la spalla dolorosa sindrome che si manifesta principalmente con dolore, localizzato in genere in sede anteriore della spalla, a riposo o nei movimenti che causa generalmente limitazioni funzionali dell’arto superiore in particolare nei movimenti effettuato con l’arto al di sopra dei 90° rispetto al corpo

la sindrome retto-adduttoria (o pubalgia) consiste in una sindrome dolorosa generica che interessa la regione addominale, inguinale fino alla zona interna delle cosce. Le cause possono essere molteplici e diverse tra di loro, come ad esempio causate da patologie tendinee, muscolari, ossee, articolari o di tipo infettive

il ginocchio del saltatore interessa la giunzione osteotendinea del polo inferiore della rotula. I microtraumi prolungati e ripetuti durante i salti, causano una degenerazione focale mucoide, lo sfilacciamento e le microlesioni alle fibrille di collagene

la tendinopatia achillea affezione del tendine di Achille che coinvolge solitamente chi pratica sport che sovraccaricano tale tendine con abuso di carico. La tendinopatia interessa la zona ipervascolarizzata, da 2 a 6 cm sopra l’inserzione del tendine sul calcagno, e può essere causata dall’eccessivo sovraccarico eccentrico di un’unità muscolo-tendinea affaticata.

APPLICAZIONI

Un esempio di applicazione specifica per il rugby è quella “per il tronco” che mira alla stimolazione della muscolatura deputata alla stabilizzazione del tronco durante i movimenti rapidi e repentini. Il rinforzo di questa concatenazione mio-fasciale determina, visti i risultati sperimentali, un potenziamento della componente esplosiva e una diminuzione di affaticamento in allenamento e in gara.

Altro esempio di applicazione specifica per il rugby è quella “per i cambi di direzione” che mira alla stimolazione della muscolatura deputata alla stabilizzazione dell’arto inferiore durante movimenti traumatici come i cambi di direzione. Il rinforzo di questa concatenazione mio-fasciale determina, visti i risultati sperimentali, un potenziamento della componente esplosiva con conseguente prevenzione da distorsioni articolari.

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